All'ombra di Tolstoj by Steven Conte

autore:Steven Conte [Conte, Steven]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia

12

Helsinki

7 maggio 1967

Caro Paul,

è straordinario avere tue notizie, e da fonte tanto inattesa. Pensavo che fossi morto. Lo scorso settembre Irina Petrovna è stata da me, a Mosca, e mi ha riferito della tua visita a Jasnaja Poljana. Ha dovuto impegnarsi molto per convincermi di avere incontrato proprio te e non il tuo fantasma. Se mi fosse stato possibile, credimi, ti avrei risposto subito. Invece, come mi accingo a spiegarti, è una sorta di miracolo che possa scriverti.

Paul Bauer. Quante volte ho pensato a te in questi ultimi… mio Dio, venticinque anni! Il tempo ha densità, oltre che durata, non pensi? E quelle sei settimane del 1941 in cui ci siamo conosciuti sono fra le esperienze più intense della mia vita. Anche prima della visita di Irina non passava un mese senza che i ricordi di quel periodo mi tornassero alla memoria, e da settembre ci ho pensato ogni giorno. Ovviamente la guerra è un ricordo vivido per tutti noi che l’abbiamo vissuta, e immagino che sia naturale se spessissimo riemergono in me i ricordi del breve periodo dell’occupazione nemica. Eppure sento che forse questo è vero anche per te. Altrimenti per quale ragione, chiedo a me stessa, un cittadino della Germania Ovest sceglierebbe un viaggio nell’Unione Sovietica con Intourist quando potrebbe presumibilmente andare alle Bahamas, oppure in Finlandia?

D’altronde, non sono del tutto sorpresa. Qualunque cosa ti sia accaduta nei successivi anni di guerra, dubito che tu possa avere dimenticato la follia di Julius Metz (è alquanto strano scriverne il nome) o la morte dei tuoi tre camerati. (Mi rammarico di dover ammettere che non rammento più i loro nomi, con tanti saluti alla presunta eccellenza della mia memoria.) Sei forse tornato a Jasnaja Poljana per porgere i tuoi rispetti “alla scena del crimine”, sono tentata di scrivere? Tuttavia sarebbe impreciso, vero? Infatti ricordo che ti comportasti nobilmente, allora, o almeno tentasti. I buoni samaritani tornano sulle scene delle loro buone azioni? Forse sei come il mio defunto marito, che una volta paragonò la sua compulsione a tornare a Tula (la sua città natale, che dichiarava di odiare) a ciò che spinge un cane a mangiare il proprio vomito. Una rozza analogia, lo so, eppure non posso fare a meno di rammentarla quando, talvolta, fingendo un obbligo professionale, ritorno a Jasnaja Poljana.

Ebbene, come ti è sembrata la casa museo dopo un’assenza così lunga? Essenzialmente immutata, spero, se ho svolto bene il mio lavoro dopo la fine della vostra occupazione, anche se visitarla in estate è ben diverso che abitarvi in inverno, come tu sai meglio di chiunque altro, o quasi. Irina ha confessato di non averti riconosciuto neppure dopo che ti sei presentato, quindi presumo che anche tu, come me, non sia immutato. Ti ha descritto come un uomo dall’aspetto distinto, cioè quello che, se non ricordo male, stavi già per diventare nel 1941.

Irina ha accennato anche alle dita mancanti della tua mano destra. Congelamento, se non erro. Oppure una ferita? Mi è dispiaciuto immensamente apprenderlo, e subito ho pensato alla tua carriera di chirurgo, che, ricordo, significava tanto per te.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.